1876

Durante una prima ascensione sul versante Est della P.ta Parrot, Giovanni Guglielmina salva l’allora senatore Costantino Perazzi da una caduta mortale. Per questo gesto il Guglielmina riceve la medaglia d’oro al valor civile dall’allora ministro delle finanze del Regno, nonché fondatore del CAI, Quintino Sella. Questa via di salita da allora si chiama Canalone Perazzi.

1906

Guglielmo Guglielminetti insieme a due clienti sale in prima assoluta la parete Sud della Punta Gnifetti. Gli ultimi metri, proprio sotto il balcone della Capanna Margherita, vennero aiutati con una corda calata dal rifugio.

1913 – 14

Guglielmo Guglielminetti ed Eugenio Piana partono per la Terra del Fuoco al seguito di Alberto De Agostini, fondatore dell’omonimo Istituto Geografico. La meta è il Monte Sarmiento.

1939

Enrico Chiara, durante il periodo di militare, insieme al fratello sale quella che negli anni successivi diventerà il battesimo delle vie di ghiaccio per molti alpinisti, la parete N del Ciarforon nel gruppo del Gran Paradiso.

1940

Le guide Antonioli Giovanni e Gazzo Guglielmo insieme alla cliente Rinuccia Lanfranchi salgono per la prima volta la parete S del Corno Nero. La via, soggetta a cadute di sassi, probabilmente non è mai stata ripetuta.

1942

Giacomo Chiara, in cordata assieme al famoso Carrell di Cervinia, apre la diretta alla cresta di Furggen al Cervino.

1948

’attuale presidente dell’Associazione Amici delle Guide, Ottavio Festa, insieme all’amico Adolfo Vecchietti il 20 marzo sale in prima invernale la mitica cresta Signal.

1969

Le guide alpine De Tomasi e Orso aprono una via sulla parete S del Corno Nero. Con difficili passaggi su roccia e esposta alla caduta di sassi la via non risulta ripetuta. Molto più successo ha avuto la vicina via Peroni-Rava, aperta pochi giorni dopo che si svolge su roccia migliore ed è più sicura.

1974

Emilio de Tomasi prende parte alla prima spedizione patrocinata dal CAI Varallo che ha per obbiettivo una cresta sul Huascaran nelle Ande peruviane. Arriverà egli stesso in vetta insieme all’amico Tullio Vidoni.

1977

De Tomasi, questa volta insieme ad un’altra guida di Alagna, Berti Enzio, parte per l’Himalaya Occ. Della spedizione fa parte anche Gianni Calcagno, che con il Berti negli anni a venire farà sovente cordata. La meta è il Tirich IV. La curiosità di questa spedizione sta nel fatto che il viaggio di andata è stato fatto tutto via terra per un totale di 8100 km

1979

Ancora Himalaya Occ. e ancora catena dei Tirich per il Berti che insieme a Vidoni partono con una spedizione del CAI Genova capeggiata da Calcagno. La meta questa volta è la traversata dei quattro Tirich la cui cima principale, il Tirich Mir, supera i 7500. L’ambizioso progetto viene portato a termine con una permanenza di 4 giorni oltre i 7000 metri. Il tutto in puro stile alpino! Sicuramente per quegli anni un’impresa all’avanguardia.

1981

Dopo la risposta negativa per un permesso ad un 8000 il gruppo ormai collaudato Berti, Calcagno, Vidoni ripiega, si fa per dire, verso una montagna più bassa ma tecnicamente impegnativa, il Payu Peak, un picco di 6600 metri all’inizio del ghiacciaio del Baltoro. Ne esce una via di grande difficoltà superata anch’essa in stile alpino.

1982

Osvaldo Antonietti e Francesco Enzio aprono una via sul bel Pilastro Vincent, gioiello nascosto tra le pieghe del versante S del Rosa. Ne esce una delle vie di roccia più belle del massiccio intero; roccia solida e ben fessurata e ambiente selvaggio e isolato.

1984

Ecco il primo 8000! La spedizione è piccola ma agguerrita e stracollaudata: Vidoni, Calcagno, Enzio Berti, Moretti Martino. La cima viene raggiunta da quasi tutti i membri della spedizione. Per Vidoni e Calcagno sarà il primo di una lunga serie. Berti invece dopo questa impresa torna alle montagne di casa dove continua col lavoro di guida.

1985

Fabio Loss e Silvio Mondinelli aprono una variante di notevole interesse alla via Antonietti-Enzio sul Pilastro Vincent. La via prende il nome di “Via per Biglia”.

1986

Martino Moretti fa parte del gruppo “QUOTA 8000”. In una estate purtroppo triste per le montagne del Baltoro sale insieme ad altri compagni italiani, tra cui i sempre presenti Vidoni e Calcagno, la seconda vetta della terra, il K2; pochi giorni prima era anche sulla vetta del Broad Peak.

1987

Paolo dalla Valentina, Fabio Loss e Silvio Mondinelli aprono la via “Africa Nostra” sulla parete S della Punta Gnifetti.

Anni '90

Silvio Mondinelli, detto Gnaro, finanziere e guida di Alagna comincia la sua attività sulle montagne di 8000 metri. Comincia con una spedizione del CAI Varallo che ha per meta il Manaslu. Arriva da solo sulla vetta ed è il suo primo 8000! Nel 1994 alcune guide di Alagna si fanno promotori del recupero del corpo di Calcagno, da alcune stagioni imprigionato sulle pareti del Mc Kinley. Tra i membri il Berti con il figlio Andrea, Martino Moretti, Paolo Paglino, Silvio Mondinelli con la moglie Idel preziosa compagna soprattutto per sbrogliare le complicate pratiche burocratiche. Quasi tutti i membri della spedizione raggiungono inoltre la vetta della montagna; compreso il Berti, ormai ultra sessantenne, che ci tiene a precisare “sulla vera cima! Non l’anticima, quella a cui si fermano quasi tutti…” chapeau! La metà degli anni novanta, grazie anche a condizioni ottimali delle montagne sono anche teatro di discese estreme con gli sci di notevole livello. Alcune guide cominciano a portare i propri migliori clienti su discese impegnative quali il Canalone Marinelli; sempre le stesse, chiusi gli impianti e finita la stagione del lavoro studiano e aspettano le condizioni migliori per le più ripide. Tra i nomi più ricorrenti i fratelli Enzio (Andrea e Miki), il cugino Cucchi (il Longhez), Paolo Paglino. Cadono cosi anno dopo anno il Canalone Perazzi alla Parrot, la parete N del Lyskamm Occ., la parete S della Ludvighohe e naturalmente vengono ripetute le grandi classiche come la N del Lyskamm Or. o il versante N dei Breithorn.

Anni 2000

Entrano a far parte del Corpo Guide alcune giovani guide. Mentre Gnaro prosegue la sua corsa verso le vette superiori agli 8000 metri, loro si dedicano alla scoperta di pareti vergini in giro per il mondo da salire con le moderne tecniche di apertura. Zucchetti, Paglino, Borini sono i nomi più ricorrenti. I luoghi visitati sono la Groenlandia, Il Madagascar, il Marocco, la foresta venezuelana. Nascono cosi parecchie vie moderne che oltre a presentare alte difficoltà tecniche permettono di vivere ancora belle avventure in ambienti isolati. Giugno 2007 È fatta! Gnaro raggiungendo la vetta del Broad Peak diventa il sesto alpinista al mondo ad aver salito tutte e 14 le vette di oltre 8000 senza mai ricorrere all’uso dell’ossigeno. Per lui sicuramente una grande soddisfazione, per noi l’onore di averlo come membro della nostra storica associazione. 2006 ancora in primavera, Enzio Michele, Gobbi Christian, Gnaro raggiungono la vetta dello Shisha Pangma (8027m).

2010

A maggio la Guida Enzio Michele sale l’Everest dal versante nord, ancora in compagnia di Gnaro, oramai grandissimo conoscitore della montagna.

2013

Le guide Michele Cucchi e Andrea Degasparis arrivano nuovamente sulla cima del monte McKinley in Alaska (6194 mt.) compiendo una salita in velocità dal campo 4 alla cima e rientro al campo 4.

2014

Michele Cucchi coinvolto in progetti di sviluppo della montagna pakistana da alcuni anni sale (ospite di una spedizione pakistana) la cima del K2, il 26 luglio 2014 60 anni dopo la storica salita di Compagnoni e Lacedelli gli italiani sono nuovamente in cima al K2. L’Ev K2 CNR continua la propria collaborazione con le Guide di Alagna.